Whistleblowing ANAC: che cos’è e come funziona

La corruzione ed in generale il malfunzionamento delle pubbliche amministrazioni sono purtroppo malcostumi che fanno parte del nostro paese. La situazione però è cambiata radicalmente con l’introduzione del “whistleblowing”, un’espressione inglese ispirata al gergo calcistico poiché significa “to blow the whistle”, cioè “soffiare nel fischietto”, un’azione che fa l’arbitro per fermare un’azione fallosa ed irregolare.

Il “whistleblowing” funziona allo stesso modo e consente di prevenire la corruzione, dando ai dipendenti uno strumento apposito per segnalare azioni illecite ed irregolari nelle amministrazioni pubbliche in modo del tutto anonimo e spersonalizzato, per evitare ritorsioni, minacce o “vendette” sotto forma di mobbing.

Come può agire il “whistleblower”?

Il “whistleblower”, noto anche come segnalante, è per l’appunto il soggetto che scopre le attività illecite o fraudolente nell’amministrazione pubblica e le segnala al proprio dirigente o alle autorità. L’obiettivo, più che punire i colpevoli, è prevenire che azioni del genere possano ripetersi in futuro. In questo modo si rafforza la collaborazione tra i dipendenti pubblici e l’amministrazione per contrastare in modo efficace i vizi che si annidano nelle PA, in particolare la corruzione.

Come specificato da Raffaele Cantone, presidente dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione), il “whistleblower” si fa carico non tanto di un interesse individuale, quanto pubblico e collettivo. L’ANAC ha messo a disposizione un servizio di “Whistleblowing” destinato alle imprese ed alle amministrazioni pubbliche. Scopriamo più nel dettaglio come funziona.

Whistleblowing ANAC, come segnalare un illecito di interesse generale nell’ambito dell’amministrazione pubblica?

La pratica del “whistleblowing” è regolamentata dall’art. 54 bis del D.lgs. n. 165/2001, poi modificato dalla legge 30 novembre 2017, n. 19.

L’Autorità, se dovesse considerare fondata la segnalazione di illecito, può avviare un’interlocuzione con il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT) dell’Amministrazione oggetto della segnalazione, per poi inviare la segnalazione agli organi competenti come Corte dei Conti, Guardia di Finanza, Autorità Giudiziaria o Ispettorato per la Funzione Pubblica.

Il servizio prevede l’utilizzo di un protocollo di crittografia che trasferisce con sicurezza i dati riservati. Dopo la segnalazione si genera un codice identificativo tramite il quale il “whistleblower” può dialogare con ANAC in modo del tutto anonimo e spersonalizzato. Il livello di riservatezza è notevolmente aumentato grazie al protocollo introdotto da ANAC. Per effettuare la segnalazione è sufficiente utilizzare il protocollo presente sul sito di ANAC che, oltre a garantire una maggiore privacy, assicura anche una maggiore velocità nella trattazione e nella gestione della segnalazione.

Gli step necessari per effettuare la segnalazione

Nell’apposita sezione “Servizi” è dedicata un’area al “Whistleblowing” dove bisogna registrare la segnalazione, ottenendo un codice identificativo “key code” da usare per parlare con ANAC ed essere informato sugli sviluppi della stessa segnalazione.

Il codice identificativo univoco va custodito gelosamente poiché, se dovesse essere smarrito, non sarebbe possibile recuperarlo né duplicarlo. La stessa applicazione per innalzare ancora di più il livello di privacy e protezione del segnalante è disponibile tramite la rete TOR che richiede un browser specifico. La rete TOR tutela il contenuto della trasmissione ed anche l’anonimato delle transazioni tra il segnalante e l’applicazione, rendendo impossibile il tracciamento dell’indirizzo Internet del mittente.

Cos’è e come funziona il software OpenSource

Dal 15 gennaio 2019 è stato introdotta l’applicazione informatica “Whistleblower” per acquisire e gestire le segnalazioni di illeciti ed anomalie di dipendenti pubblici, come raccomandato dal disposto dell’art. 54 bis, comma 5 del D. Lgs. n. 165/2001 e previsto dalle stesse Linee Guida di cui alla Determinazione n. 6 del 2015. La documentazione di installazione e l’applicativo sono reperibili sul repository Github dell’ANAC.

La distribuzione del software è regolata dalla Licenza Pubblica dell’Unione Europea, che ne consente l’utilizzo a tutti i soggetti interessati senza ulteriore autorizzazione da parte dell’ANAC.